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Infezione batterica cutanea: riconoscerla e curarla

Infezione batterica cutanea: riconoscerla e curarla

La pelle aiuta a regolare la temperatura corporea, l’equilibrio idrico ma soprattutto è una barriera protettiva molto resistente che protegge l’organismo dagli attacchi esterni, come le infezioni batteriche cutanee.

Sono queste, infatti, le principali funzioni della cute, importantissima alleata del benessere del nostro organismo che, in rari casi, può indebolirsi a causa di patologie, attacchi di virus ed errati comportamenti. 

Fattori che, se non vengono trattati immediatamente e con efficacia, possono dare origine ad una serie di anomalie come infezioni della pelle, ovvero ad un insieme di patologie con origini, evoluzioni e cure differenti. 

In questo articolo abbiamo raccolto i consigli dei dermatologi del Dipartimento di Medicina DIMED dell’Università di Padova sul sito SIMG (Società Italiana di Medicina e delle Cure Primarie) e dell’University of British Columbia, per riconoscere un’infezione batterica della pelle, quali sono le dinamiche con cui si presentano, i sintomi, alcune delle infezioni più diffuse e come vanno affrontate per evitare la degenerazione del tessuto.

Cause e sintomi di un’infezione batterica alla pelle: i segnali da non sottovalutare

Cause e sintomi di un’infezione batterica alla pelle: i segnali da non sottovalutare

Secondo lo studio “Bacterial skin and soft tissue infections: review of the epidemiology, microbiology, aetiopathogenesis and treatment” sono quasi 25 su 1000 le persone a cui vengono diagnosticate infezioni batteriche della pelle ogni anno. Una situazione che, nell’ultimo decennio, ha triplicato i numeri degli interventi medici.

Una puntura di insetto, una ferita, un’ustione, l’alterazione del pH o una compromissione dello stato immunitario possono essere causa frequente di un’infezione cutanea. In tutti questi casi, infatti, le difese della pelle si abbassano e i batteri, sia quelli già presenti sulla cute che quelli nuovi, si alterano e riescono ad arrivare anche negli strati più profondi del derma. Qui trovano un “terreno fertile” in cui moltiplicarsi e dare vita all’infezione. Una reazione a catena che si manifesta esternamente con rossore evidente, prurito e bruciore localizzato e che può sfociare anche in situazioni ben più gravi, come ulcere e ascessi, con gravi lesioni alla cute, febbre e formazione di pus. Tutte conseguenze che si manifestano in forme più o meno lievi sulla pelle – come riportano i dermatologi del Dipartimento di Medicina DIMED dell’Università di Padova sul sito SIMG (Società Italiana di Medicina e delle Cure Primarie) – e che vanno adeguatamente trattate il prima possibile. 

A dare origine a queste infezioni cutanee sono soprattutto i batteri, tra cui i vari ceppi dello Stafilococco. A questi si aggiungono altri batteri più insidiosi, come lo Streptococcus pyogenes che, nella maggior parte dei casi, richiede un ricovero ospedaliero o i batteri Gram-negativi, che vanno ad intaccare la flora cutanea e arrivano a coinvolgere le strutture profonde dell’organismo. Possono esserci poi cause virali (come verruche) e fungine (tra cui le micosi cutanee), oltre a condizioni di tipo genetico, fattori ambientali (punture di insetti o ferite) e patologie che abbassano le difese immunitarie o compromettono il pH. 

L’infezione della pelle è grave? Dipende dallo strato interessato

Secondo i dermatologi, un’infezione cutanea può essere grave o meno grave anche in base agli strati cutanei che vengono coinvolti dalla patologia. Per capire meglio questo concetto, considera che la nostra pelle è formata da diversi strati che vanno da quello più superficiale (l’epidermide, in cui si trova lo strato corneo) a quello più profondo (l’ipoderma). 

Più si scende e più si arriva nello strato adiposo sottocutaneo che è a contatto con nervi, capillari, ghiandole, vene che trasportano ossigeno, regolano il flusso del sangue, raccolgono le informazioni sensoriali e svolgono compiti importanti per mantenere intatte le funzioni della cute. 

Quando un’infezione cutanea si ferma nello strato corneo, nella parte più superficiale, è quindi meno grave rispetto ad un’infezione che colpisce lo strato più profondo e che potrebbe coinvolgere anche organi e muscoli. In tutti questi casi, una tempestiva e corretta diagnosi permette di trattare lo stato infettivo della cute e di trovare sollievo se all’infezione si associano prurito, dolore o febbre. 

Ma quali sono le infezioni più frequenti e come si riconoscono?

Infezioni da batteri: le cure più efficaci

Infezioni da batteri: le cure più efficaci 

Ora che abbiamo visto le cause e i sintomi principali delle infezioni che interessano la cute, soffermiamoci sulle forme più comuni e rare, che derivano soprattutto da cause batteriologiche.

Impetigine

L’impetigine colpisce gli strati più superficiali della cute e si manifesta soprattutto nei mesi estivi. Questa è l’infezione batterica della pelle più diffusa tra i bambini sotto i 10 anni ed è causata da Streptococchi e Stafilococchi che si diffondono sulla pelle per l’alterazione della flora cutanea a causa di ferite, punture di insetti, infiammazioni, difese immunitarie compromesse o pelle troppo umida. 

Solitamente compare su viso, collo, braccia, gambe e mani con una serie di vesciche e bolle pruriginose, che contengono del liquido giallognolo. Questa infiammazione si può trasmettere con il contatto per cui bisogna evitare la condivisione di asciugamani e di toccare la zona infetta. Allo stesso tempo, è bene prestare attenzione agli ambienti affollati come asili, piscine e scuole aggiungendo qualche accortezza in più nel periodo estivo, quando il clima è particolarmente caldo e umido: una situazione che aumenta la proliferazione dell’impetigine. 

La cura suggerita dai dermatologi in questo caso si basa sull’assunzione di antibiotici oltre a gel specifici da applicare sulle lesioni, avendo cura di tenere sempre disinfettata e pulita la cute per evitare le recidive. Può essere utile utilizzare anche un sapone delicato antibatterico o un olio bagno doccia appositamente pensato per pelli delicate.

Ectima 

Questa infezione batterica cutanea è causata da batteri piogeni (che producono pus), solitamente Gram-positivi (come Stafilococchi e Streptococchi) che si formano a seguito di un’impetigine trascurata, immunodepressione o punture d’insetto. 

Si manifesta sul collo, su viso, gambe e braccia con piccole ulcere superficiali ricoperte da croste nere o marrone scuro, circondate da un alone tendente al violaceo. Spesso sono associate a gonfiore perché possono contenere pus al loro interno e lesioni della pelle. 

L’unica cura efficace, secondo i dermatologi dell’University of British Columbia, prevede l’assunzione di antibiotici per un periodo prolungato. In questo frangente, per trovare sollievo da prurito, per la detersione quotidiana, si può associare anche l’utilizzo di un sapone a pH naturale e senza aggiunta di profumazioni per una detersione delicata della pelle. 

Follicolite

Follicolite

La follicolite è un’infezione che colpisce i follicoli piliferi, ovvero quella parte dell’epidermide che racchiude il pelo, e che – nei casi più gravi – può generare macchie scure, cicatrici, foruncoli fino alla perdita definitiva dei peli. A causare questa infezione della pelle concorrono una serie di batteri tra cui lo Staphylococcus aureus che si insidia nella cute a seguito di escoriazioni, abrasioni oppure a seguito di malattie infiammatorie, all’acne, agli sfregamenti e all’eccesso di sudorazione. 

La follicolite si manifesta con un’infiammazione iniziale che circonda il punto in cui il pelo esce sulla pelle con piccoli ascessi rigonfi di pus. Coinvolge le zone del viso (soprattutto per l’uomo) e dell’inguine, a seguito di depilazione e rasatura. Questo genera prurito e, in certi casi, anche dolore. 

Solitamente i casi meno gravi non richiedono l’intervento di uno specialista, mentre nelle situazioni più dolorose il dermatologo ricorre all’uso di un antibiotico. A volte, si può prevenire la follicolite utilizzando gel e creme astringenti nelle zone più delicate e a rischio.

Erisipela

Questa infezione cutanea è acuta e molto più profonda rispetto alle precedenti. L’Erisipela, infatti, interessa il derma profondo e le strutture linfatiche. Si presenta come un edema o una chiazza rossastra rialzata, lucida e dura che coinvolge alcuni punti delle gambe e del volto. 

Una condizione provocata soprattutto da Streptococchi beta-emolitici di gruppo A che possono penetrare nella cute in caso di lesioni, punture d’insetti, traumi. Anche il diabete, la cattiva circolazione o le infezioni fungine possono favorire la presenza dell’Erisipela che si associa ad una situazione di malessere generale, oltre a febbre, cefalea e brividi

Anche per questa infezione, dopo la diagnosi, lo specialista consiglia sempre l’assunzione di antibiotici in associazione a impacchi freddi da applicare sulla zona colpita per offrire sollievo. Per evitare le recidive è sempre bene tenere la pelle sempre pulita. Puoi aiutarti con un sapone a pH neutro o un tonico privo di profumazione.

Fascite necrotizzante

Fascite necrotizzante

Questa è un’infezione cutanea molto rara, ma che interessa lo strato più profondo della cute, ovvero i muscoli e il tessuto adiposo, con una tendenza necrotizzante molto alta. I sintomi di questa patologia, che coinvolgono soprattutto arti inferiori e superiori, sono: febbre, dolore, gonfiore oltre alla presenza di diverse chiazze blu-violacee sulla pelle che tendono ad espandersi. 

Una situazione che muta velocemente associandosi ad ulcere della pelle, pus e macchie nere. Come si arriva alla fascite necrotizzante? Solitamente tramite graffi, ferite e tagli trascurati, punture d’insetto o ferite chirurgiche in cui i batteri – in questo caso anaerobi (ovvero in grado di vivere senza ossigeno) – proliferano e si moltiplicano complicando l’infezione. 

In questo caso, secondo i dermatologi del Dipartimento di Medicina DIMED dell’Università di Padova, il trattamento solitamente prevede un ricovero ospedaliero per il paziente che soffre di fascite necrotizzante, oltre all’assunzione di antibiotici e altre terapie farmacologiche in caso di febbre elevata. 

Conoscere le infezioni della pelle per agire tempestivamente

Riuscire a riconoscere le infezioni della pelle, sia lievi che gravi, e rivolgersi ad un dermatologo, ti permetterà di curarle e ritrovare quanto prima il tuo benessere. 

Come sai, la pelle svolge funzioni molto importanti per l’organismo e averne cura, scegliendo prodotti specifici e delicati, è la migliore prevenzione che tu possa adottare. 

In Normon abbiamo a cuore la salute della tua pelle e abbiamo realizzato linee specifiche dedicate ad ogni tipologia di cute, dalle pelli grasse a quelle più delicate e per offrire sollievo ad una cute provata da infiammazioni, infezioni e operazioni chirurgiche.

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