Ipercheratosi:
cos’è e perché causa l’ispessimento della pelle

L’ipercheratosi è una condizione dell’epidermide che si manifesta attraverso un ispessimento della pelle in alcuni punti del corpo. A causarlo è un’alterazione dei cheratinociti, le cellule che costituiscono la parte più superficiale della cute (strato corneo), responsabili della sintesi della cheratina.

Quest’ultima è una proteina resistente e fibrosa che si trova nella pelle, nei capelli e nelle unghie e che il corpo può produrre in maggiori quantità come risposta protettiva in caso di infiammazioni, pressioni e sfregamenti oppure come conseguenza di una condizione genetica.

Esistono varie forme di ipercheratosi, diagnosticabili dal dermatologo e trattabili con farmaci e misure preventive.

Cause, sintomi e manifestazioni dell’ipercheratosi

L’ipercheratosi è una delle patologie della pelle più frequenti causate dall’aumento della cheratina. Può essere condizionata da vari fattori: dal continuo sfregamento o come conseguenza di un’infiammazione o di un’irritazione cronica, in seguito all’esposizione di stimoli meccanici, infettivi e tossici.

In altri casi può anche dipendere da una predisposizione genetico-familiare oppure in correlazione a differenti disturbi con interessamento cutaneo

Questa condizione può presentarsi in qualsiasi parte del corpo – sulla pelle e sulle mucose – in maniera più o meno consistente e causare prurito e comparsa di squame. Le forme più comuni di ipercheratosi non provocano dolore. 

Può arrivare a coinvolgere l’intero corpo (si tratta in questo caso di un quadro d’ittiosi) o soltanto in alcune aree circoscritte, come il palmo delle mani o la pianta dei piedi (ipercheratosi palmo-plantari).

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Tipologie e manifestazioni della ipercheratosi

Esistono molte forme di ipercheratosi, tuttavia il termine è utilizzato anche per descrivere altre condizioni dermatologiche simili, quali tilomi, verruche, cheratosi e psoriasi. Vediamo quindi nel dettaglio le più comuni manifestazioni di ciò che viene definito ipercheratosi:

  • Calli: definiti anche Tilomi. Si tratta di un’area di pelle ispessita in maniera uniforme che si manifesta nelle parti del corpo maggiormente esposte a sfregamento o pressione, come i piedi e le dita.
  • Verruche: piccole escrescenze della pelle prodotte da un’infezione da papilloma virus (HPV). Possono essere trasmesse per contatto diretto – con persone che presentano già una verruca – oppure attraverso superfici contaminate, ad esempio camminando scalzi in palestra, spogliatoi, piscine. 
  • Duroni: simili ai calli e anch’essi individuati come Tilomi, sono lesioni che si trovano maggiormente sopra o tra le dita e possono provocare dolore. Sono composti da una lesione centrale di cheratina molto profonda, con un anello esterno di tessuto più morbido.
  • Eczema: si sviluppa in seguito ad un’infiammazione della pelle, a causa di irritazioni, esposizione ad agenti chimici e reazioni allergiche. Può provocare prurito, arrossamento e la formazione di piccole bolle. Nelle forme croniche si caratterizza per la comparsa di una pelle lichenificata, fortemente ispessita e ruvida al tatto. Viene spesso confusa con la psoriasi.
  • Ipercheratosi epidermolitica: condizione ereditaria che colpisce i bambini, sin dalla nascita. Riconoscibile per la presenza di arrossamenti e vesciche cutanee. Con il progredire della crescita compaiono aree di pelle ispessita (ipercheratosi), soprattutto a livello delle articolazioni.
  • Leucoplachia: conosciuta anche come Lichen planus, si caratterizza per la formazione di pustole bianche all’interno della bocca.
  • Cheratosi seborroiche: neoformazioni benigne che appaiono con il tempo come escrescenze in rilievo della pelle di colore marrone chiaro, ma che possono scurirsi fino ad arrivare al nero. Ad una prima valutazione superficiale possono essere confuse con i nei.
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Anche la psoriasi è spesso associata all’ipercheratosi per la sua manifestazione – macchie sulla cute -, ma si tratta di una condizione che nasconde un processo infiammatorio cronico e sistemico più complesso, che può interessare anche gli organi interni. Così come anche la cheratosi attinica, una patologia benigna precancerosa caratterizzata dalla presenza di squame eritematose e ruvide sulla cute a causa di un’eccessiva esposizione ricorrente ai raggi solari (fotodanno cronico).

Le forme di ipercheratosi meno comuni, ma più particolari e complesse sono:

  • Ittiosi epidermolitica: o ipercheratosi epidermolitica, è un disordine genetico molto raro, che coinvolge quasi o tutto il corpo con un’alterazione della cheratosi di notevole gravità
  • Ipercheratosi subungueale: coinvolge la zona dell’unghia, anche a livello sottocutaneo. È causata da altre patologie come la psoriasi o le infezioni micotiche. Se non viene trattata porta alla perdita definitiva dell’unghia (onicolisi).

Diagnosi 

L’ispessimento della pelle può presentarsi quindi attraverso varie forme ed essere associato ad altre patologie simili all’iperachitosi. Il consulto con un dermatologo è importante per una diagnosi di conferma del problema, soprattutto in condizioni di dolore o se un’area della pelle appare infetta, cioè arrossata, gonfia e con pus.

Durante la visita il dermatologo può osservare le lesioni e farsi un’idea più chiara del problema e individuare il trattamento giusto, ma potrebbe anche prescrivere ulteriori esami per escludere la presenza di altre problematiche. L’ipercheratosi infatti non sempre riguarda un problema estetico o funzionale, ma anche tumorale, come nei casi di cheratosi attiniche o di leucoplachia.

In altri casi il professionista potrebbe anche dover eseguire la biopsia cutanea, cioè prelevare chirurgicamente – in anestesia locale – una porzione di cute danneggiata da inviare in laboratorio, dove figure professionali come l’anatomo-patologo, possono analizzare il campione con un’indagine istologica per la descrizione microscopica delle cellule e dei processi infiammatori o degenerativi presenti.

Prevenzione dell’ispessimento della pelle

Con alcuni accorgimenti, è possibile evitare la comparsa delle lesioni ipercheratosiche più comuni, come calli o duroni. Ecco alcuni consigli:

  • Indossare scarpe comode e non camminare a piedi nudi in aree dove potrebbero essere presenti funghi, ad esempio spogliatoi, palestre o piscine
  • Evitare un’eccessiva esposizione ad aria secca, a saponi profumati, a prodotti chimici aggressivi o a temperature estremamente calde o fredde (tutti fattori che potrebbero contribuire all’eczema)
  • Evitare i fattori allergici o irritanti che possono causare infiammazioni della pelle, come peli di animali e pollini 
  • Utilizzare una protezione solare con fattore di protezione 50 e indossare indumenti protettivi ogni volta che ci si espone al sole

Cura e mantenimento della terapia dermatologica

Il trattamento dell’ipercheratosi può variare in base alla patologia specifica, alla zona del corpo interessata e alla gravità della condizione. Lo scopo primario è quello di rendere più morbida la pelle e di rimuovere l’ispessimento di cheratina: si va dalla rimozione della zona danneggiata, come nel caso dei calli, all’utilizzo di farmaci ad uso topico o sistemico, in altri casi si ricorre alla fototerapia.

Anche la durata dei trattamenti varia in base alle situazioni, nei casi più gravi bisogna monitorare con una cadenza regolare.

Come azione di mantenimento, oltre al trattamento dermatologico, si consiglia l’applicazione dei prodotti della Linea Keraloom di Normon, che sono proprio indicati per il mantenimento delle terapie prescritte dal medico per le pelli desquamate e ipercheratosiche. La linea si compone di due prodotti – schiuma ed emulsione – studiati appositamente per l’esfoliazione e l’idratazione profonda delle pelli con xerosi gravi a tendenza cheratosica. Contengono il Peelmoist™ – che ha un’azione cheratolitica e di ripristino dell’umidità della cute preservandone la funzione barriera -, il Fensebiome – che rafforza la barriera cutanea e mantiene in equilibrio il microbiota -, e il Zanthalene ®, un principio attivo di origine naturale che lenisce fastidi e pruriti tipici delle pelli disidratate e destabilizzate.

Note legali: *Peelmoist and **Fensbiome are a trademark of Lipotec S.A. or its affiliates, ***Zanthalene ® registered TRADEMARK by Indena S.P.A.