Come riconoscere e curare la psoriasi del cuoio capelluto
Prurito, desquamazione, piccole ma fastidiose croste associate anche a dolore: sono tutti sintomi che possono ricondurre alla psoriasi del cuoio capelluto.
Un occhio poco esperto potrebbe confonderla con la forfora, per via delle squame tra i capelli; ma la psoriasi è una malattia infiammatoria cronica che dal cuoio capelluto può estendersi fino al collo, coinvolgere altre parti del corpo (come gomiti o ginocchia) e con cui bisogna convivere. Spesso, poi, presenta delle recidive, ovvero delle ricadute cicliche più o meno importanti.
Questa patologia va trattata da un dermatologo e, grazie a prodotti adeguati e alla prevenzione, è possibile trovare sollievo ed evitare i suoi disturbi maggiori. In questo articolo parleremo proprio di questo e scopriremo cos’è la psoriasi, quali sono le sue cause, ma soprattutto come si può trattare e prevenire in modo efficace, in particolar modo sul cuoio capelluto.
Cos’è la psoriasi del cuoio capelluto e come si riconosce
La psoriasi è una malattia della pelle che coinvolge in particolar modo il cuoio capelluto, anche se può estendersi in altre zone del corpo come gomiti, ginocchia e la parte bassa della schiena.
Nota come patologia infiammatoria e cronica, ma assolutamente non contagiosa, la psoriasi si presenta con evidenti eritemi e placche spesse, secche, bianche e dalla forma rotonda, che provocano un intenso prurito.
Solitamente questa patologia si manifesta nella fascia d’età dai 20 ai 40 anni e interessa soprattutto gli uomini. Ci sono, però, molti casi documentati nell’infanzia, come riportato in “Study design and preliminary results from the pilot phase of the PraKtis study: self-reported diagnoses of selected skin diseases in a representative sample of the Italian population. Dermatology 2004;208:38-42” a cura di Naldi e Colombo. Uno studio che è stato ripreso anche dall’Ordine dei Medici di Latina per realizzare il volume con le linee guida sul trattamento della psoriasi nell’adulto. In questo fascicolo si evidenzia anche un dato importante, ovvero che almeno 1.500.000 italiani sono affetti da questa malattia.
Oltre al forte prurito e alla desquamazione, la psoriasi può provocare anche un notevole disagio sociale per come si presenta a occhio nudo. Il forte rossore sulla pelle (che dal cuoio capelluto si può estendere fino al collo), la cute rovinata e le croste che portano a grattarsi in continuazione, infatti, sono spesso legate a un senso di insicurezza estetico. Ecco perché, sia a livello medico che psicologico, è importante prendersi cura di questa patologia il prima possibile.
Cosa scatena il prurito e la desquamazione del cuoio capelluto?
Come abbiamo visto, questa malattia infiammatoria cronica si manifesta con rossore, prurito, croste e desquamazione che coinvolgono più zone del cuoio capelluto. Quali sono, però, le cause della psoriasi e come evitare un cuoio capelluto irritato?
Oggi sappiamo che non esiste una sola causa scatenante: allo sviluppo di questa malattia, infatti, sembrerebbe che concorrano più fattori, sia a livello genetico, immunologico che ambientale, come:
- infezioni del cuoio capelluto o particolari traumi;
- assunzione di alcuni farmaci (come quelli che contengono il litio);
- stress, sia a livello fisico che psicologico;
- cambiamenti ormonali;
- sovraesposizione al sole.
Non bisogna dimenticare, però, che alla base di questa patologia deve esserci un indebolimento del sistema immunitario, che influisce negativamente sulla cute.
In altre parole, perché la psoriasi si manifesti, i fattori che abbiamo appena elencato devono associarsi a un malfunzionamento del sistema immunitario, che finisce con l’accelerare la produzione delle cellule della pelle. Questo vuol dire che il cuoio capelluto anziché rigenerarsi nei canonici 28-30 giorni lo farà in circa in 3-4 giorni; la pelle morta, però, invece che cadere, come succede solitamente, si accumulerà sulla cute formando così gli eritemi tipici della psoriasi e le croste, fonte di costante prurito.
Pur essendo questa una malattia cronica e recidivante, esistono dei trattamenti e dei cicli di cure dermatologiche che possono tenere a bada il prurito e la formazione degli eritemi. Inoltre, bisogna ricordare, inoltre, che la psoriasi si presenta soprattutto nella stagione invernale: il freddo, infatti, aumenta la secchezza della cute e favorisce la desquamazione; mentre in estate, con la pelle più idratata, il disturbo tende a regredire.
Riconosci la psoriasi senza fare errori
I sintomi della psoriasi spesso vengono scambiati per altri disturbi facendoci rimandare la visita dal dermatologo. Per un trattamento efficace, invece, è fondamentale riconoscerla e trattarla il prima possibile. È importante, quindi, non associarla o scambiarla con:
- La forfora. Le placche di cute secca che si formano con la psoriasi spesso possono staccarsi e depositarsi sugli indumenti. Un fenomeno che solitamente viene associato alla più comune forfora. Come distinguerle? Se vedi una crosticina sul cuoio capelluto osservala bene. Le placche dovute alla psoriasi sono molto più spesse di quelle della forfora. Inoltre, sono sollevate e hanno un colore rossastro ai bordi perché sono circondate da un eritema. La forfora, invece, si presenta con placche sottili, molto piccole e di un colore tendente al giallastro.
- La dermatite seborroica. Meno diffusa della forfora, questa malattia infiammatoria si presenta nel cuoio capelluto proprio come la psoriasi, con una serie di squame che, però, sono untuose e di un colore tendente al giallo. La psoriasi, inoltre, scatena molto più prurito.
Infine, ricordati sempre che anche se la psoriasi è legata al prurito e qualche volta si associa a una particolare sensazione di dolore, non provoca mai la caduta dei capelli.
Proteggi il cuoio capelluto da croste e prurito
Ora che hai un quadro più completo, vediamo quali sono i migliori rimedi per la psoriasi e come prevenire una ricaduta grave. Poiché si tratta di una malattia cronica, non esiste una cura definitiva in grado di risolvere la patologia in maniera definitiva. Di certo, però, puoi utilizzare shampoo e altri prodotti lenitivi per il cuoio capelluto, capaci sia di eliminare le squame che di offrire un sollievo dal fastidioso prurito. Gli shampoo comuni, infatti, non riescono a sollevare le squame accumulate, ben aderenti al cuoio capelluto e difficili da staccare. Solo le terapie prescritte dal dermatologo, associate a un prodotto cheratolitico specifico per la cute secca, favorire l’esfoliazione e l’idratazione profonda del cuoio capelluto, riescono ad ammorbidire le squame e facilitarne la rimozione. In Normon, per esempio, abbiamo creato un cheratolitico in schiuma specifico per il cuoio capelluto e per altre zone del corpo in cui la psoriasi si è diffusa, che limita il prurito e il rossore. I suoi tre principi attivi (Peelmoist™; Fensebiome™ e Zanthalene®) svolgono un’azione esfoliante, lenitiva e antipruriginosa che permette di trovare sollievo dopo poche applicazioni.Si può prevenire una ricaduta?
La psoriasi non ha una cura definitiva, ma di certo questa malattia si può prevenire nelle sue fasi più acute, evitando che ci siano troppi danni sul cuoio capelluto. In particolare, puoi agire sulle sue numerose cause e:- Riduci le fonti di stress. Chi ha la psoriasi tende a sviluppare delle infiammazioni in risposta allo stress, che inoltre riacutizza la malattia e la fa ritornare. Un metodo utile, per esempio, è la pratica di yoga o meditazione, che aiuta a rilassare corpo e mente, oppure delle sedute di psicoterapia settimanali.
- Fai attenzione ai farmaci che assumi. Alcuni farmaci possono causare infiammazioni perché interferiscono con la risposta autoimmune del corpo causando così la psoriasi. Prima dell’assunzione di nuovi farmaci parlane sempre con il tuo medico.
- Evita le lesioni della pelle che possono scatenare o riacutizzare la patologia e presta massima attenzione alle infezioni che mettono a dura prova il sistema immunitario.